Il governo ha approvato definitivamente il decreto legislativo che dà attuazione alla Direttiva Ue 2009/52/Ce. In arrivo anche una procedura di “ravvedimento operoso” per l’emersione del lavoro nero, con sanzione di 1.000 euro a carico del datore per ciascun lavoratore fatto “emergere”.
Il provvedimento prevede alcune modifiche al Testo Unico sull’immigrazione sanzionando il divieto di assunzione illegale (previsto dall’articolo 3 della Direttiva Ue) con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa di 5.000 euro per ogni lavoratore impiegato.
Prevista, inoltre, una “Disposizione transitoria” incentrata sul cosiddetto “ravvedimento operoso” per coloro che, al momento dell’entrata in vigore del decreto, abbiano irregolarmente alle proprie dipendenze un lavoratore extracomunitario.
Nello specifico, questi datori di lavoro sono tenuti presentare una “Dichiarazione di emersione” presso Sportello unico per l’immigrazione nella “finestra temporale” tra il 1° e il 30 settembre 2012. All’atto della domanda si dovrà pagare un contributo forfetario di circa 1.000 euro per ciascun lavoratore e previa regolarizzazione delle somme dovute a titolo retributivo, contributivo e fiscale pari ad almeno sei mesi di lavoro “in nero”.
A seguito di questa procedura, lo Sportello unico per l’immigrazione verificherà l’ammissibilità della dichiarazione presentata dal datore di lavoro, per poi convocare le parti per la stipula del contratto di soggiorno e la presentazione della richiesta di soggiorno per lavoro subordinato. Nelle 24 ore successive il datore dovrà tassativamente trasmettere la comunicazione obbligatoria dell’avvenuta assunzione ai Centri per l’impiego o all’Inps in caso si tratti di lavoro domestico.
Redazione Aspasia