Lo stipendio
La retribuzione oraria da assoggettare al corrispondente contributo viene determinata sommando:
• salario settimanale, mensile o quindicinale diviso per le ore prestate nel periodo;
• quota di tredicesima mensilità , da calcolare dividendo per 12 la paga oraria;
• vitto e/o alloggio, eventualmente fruiti diviso per le ore lavorate nel periodo.
I giorni di ferie pagati devono essere considerati come giorni di lavoro. A ciascuno di tali giorni va attribuito un numero di ore secondo il seguente calcolo:
a) sommare le ore lavorate nelle ultime quattro settimane precedenti l'inizio del periodo feriale;
b) dividere la somma ottenuta per il numero fisso 24, si ottiene così il numero di ore da attribuire a ogni giorno di ferie;
c) moltiplicare le ore giornaliere ricavate per i giorni di ferie pagati per avere il totale ore del periodo feriale da aggiungere alle lavorate nel trimestre.
Una parte dei contributi previdenziali versati dal datore di lavoro (che, tra l'altro, coprono anche l'assicurazione INAIL contro gli infortuni) grava sul lavoratore e quindi può essere trattenuta a titolo di rivalsa sullo stipendio (si tratta di una quota minima ed in genere la trattenuta non viene effettuata). Non essendo sostituto d'imposta, il datore di lavoro domestico non è invece tenuto a fare ritenute ai fini fiscali. Ha però l'obbligo di rilasciare al lavoratore una dichiarazione relativa alle retribuzioni percepite durante l'anno, che evidenzi l'importo trattenuto quale contribuzione all'assicurazione generale obbligatoria. Tale dichiarazione dovrà essere utilizzata dalla lavoratrice per la denuncia fiscale dei propri redditi.
Per le spese sostenute dal datore di lavoro sono riconosciute delle detrazioni fiscali (attraverso la presentazione del MOD 730 o UNICO).
La tredicesima
Anche per il lavoro domestico l'anno è formato da 13 mesi di busta paga. La gratifica natalizia va pagata nel periodo 15-23 dicembre.
Come si calcola
Per le persone che lavorano da gennaio e quindi sono presenti per tutto l'anno la tredicesima è pari allo stipendio di dicembre. Se nel corso dell'anno la colf ha lavorato in modo irregolare, facendo poche ore in alcuni mesi, e tante di più in altri, è necessario fare la somma di tutti i salari pagati da gennaio a dicembre, dividere per 12 e trovare la paga media dell'anno.
I dodicesimi
Se la colf o badante è stata assunta nel corso dell'anno, non spetta più la tredicesima intera. Bisogna attribuire tanti dodicesimi quanti sono i mesi di lavoro.
Per esempio, se la colf è stata assunta il 1° aprile, per cui nell'anno ha lavorato 9 mesi. Ebbene, si prende il salario annuo (sommando tutti i pagamenti fatti dentro le scadenze periodiche), si divide per 12 e si moltiplica per 9: il risultato è la gratifica da pagare entro Natale.
Facciamo un esempio: se lo stipendio pieno di dicembre è di 500 euro, la gratifica da pagare alla colf assunta il 1° aprile scende a 375 euro.
Vitto e alloggio
Se la colf riceve sul lavoro vitto e alloggio, la tredicesima consiste nel controvalore in moneta delle due prestazioni in natura (pranzo e/o colazione, cena, alloggio).