Alzheimer
20/04/2007 - Raddoppia il costo per la famiglia. Confronto del Censis 1999-2006: aumenta l'età media dei malati. Ora è la figlia ad accudirli.
Il caregiver, parola inglese che indica la persona che assiste un malato cronico, è al centro di "Costi sociali ed economici dell'Alzheimer: cosa è cambiato" l'indagine Censis sull'Alzheimer: 520 mila pazienti, 80 mila nuovi casi l'anno, 113 mila previsti nel 2020. L'obiettivo della ricerca - condotta in collaborazione con l'associazione malati Alzheimer (Aima) e presentata a Roma nei giorni scorsi - è stato verificare se rispetto al '99, anno di pubblicazione di un altro studio Censis sulla malattia, qualcosa è cambiato: l'entità del carico assistenziale e economico sui familiari, il quadro delle cure, i servizi, i bisogni.
Salita l'età media dei pazienti: 77.8 contro 73.6 del 1999, di conseguenza è cambiato il caregiver. Oggi si tratta meno di coniugi e più di figli (64.1 per cento) ma continua ad essere donna (76,6 per cento), moglie o figlia del malato, più spesso che nel '99 oggi è professionalmente attiva: allora non lavorava il 62,3 per cento oggi non ha un impiego il 52,6 e il 53,9 per cento ha anche un suo proprio nucleo familiare da seguire. Ogni giorno il caregiver dedica al malato 6-7 ore in media di assistenza: nel Sud (le donne lavorano meno, i vincoli più numerosi e forti...) è sostenuto da altri familiari (60 per cento), meno nel Centro, dove aumenta il ricorso a personale a pagamento (32.8 per cento) e nel Nord, dove si allarga la quota di caregiver che non ricevono alcun aiuto (20,7 per cento). L'83% di chi si prende cura di un demente si sente stanco, il 46 depresso, il 55 dorme poco. E questo nonostante il 40,9 ricorra oggi a una badante.
Articolo tratto da www.repubblica.it