Tfr

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22/01/2007 - Silenzio assenso escluso per le colf. Il Trattamento di fine rapporto non andrà  a finire automaticamente in un fondo pensione.

Con la "riforma del tfr" entrata in vigore con l'inizio del 2007. Tutti i lavoratori dipendenti possono fare la loro scelta fino al 30 giugno 2007. Il lavoratore può: 1) dichiarare che vuole lasciare tutto al datore di lavoro. Se fa questa scelta, attraverso una dichiarazione scritta, non cambia nulla rispetto alla situazione attuale. I soldi gli verranno consegnati tutti insieme in contanti al termine del rapporto di lavoro. C'è solo una differenza di tipo organizzativo fra le aziende piccole e grandi. Tutte quelle che hanno meno di 50 dipendenti continueranno a gestire direttamente i soldi. Quelle che hanno 50 dipendenti o più li affideranno (per tutta la durata del rapporto di lavoro) all'Inps, che in questo modo potrà  investirli. Ma quando il lavoratore smetterà  di lavorare per lui non cambierà  nulla: sarà  sempre l'azienda, dopo averla avuta indietro dal'Insps, a fargli avere la sua liquidazione. 2) Scegliere di versare la quota mensile in un fondo pensione a sua scelta o in una polizza di assicurazione privata. I soldi gli verranno restituiti in futuro sotto forma di una piccola pensione, che andrà  ad aggiungersi a quella maturata attraverso il pagamento dei contributi all'Inps.

Se il lavoratore non fa nessuna scelta, dal 30 giugno in poi vale la regola del silenzio-assenso. In pratica i suoi soldi non resteranno al datore di lavoro (famiglia o azienda che sia) ma vengono trasferiti automaticamente in un fondo pensione.

Alcune categorie, come i lavoratori domestici, non hanno ancora un proprio fondo previdenziale (anche se il ministro alla Solidarietà  sociale Ferrero si è impegnato a crearlo al più presto). In questo caso, in attesa di colmare il vuoto,il denaro viene versato in un "fondo residuale" che si trova presso l'Inps. Intanto i datori di lavoro hanno l'obbligo di informare i lavoratori sulle varie possibilità . Un obbligo da cui però, fa sapere l'Inps sul suo sito internet, sono esonerati i datori di lavoro domestico "per la particolare natura del rapporto di lavoro".

Invece il ministro del Lavoro Cesare Damiano ha annunciato il 4 gennaio un'altra importante novità  che riguarderà  proprio colf, badanti e babysitter. In pratica, il decreto per l'applicazione della normativa sui fondi pensione dovrebbe prevedere l'esonero dei lavoratori domestici dalla regola sul silenzio-assenso. Questo per evitare i rischi legati alla disinformazione. Sia da parte delle lavoratrici, che spesso si ritroverebbero senza aiuto nel prendere una decisione consapevole. Sia da parte delle famiglie che da parte loro si ritroverebbero con l'obbligo di versare il Tfr annualmente al fondo residuale presso l'Inps. In pratica, se la colf non si esprimerà  entro il 30 giugno, il Tfr continuerà  ad essere gestito come oggi. Un'ipotesi che trova il consenso delle associazioni dei datori di lavoro domestico.

Redazione Aspasia

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