20mila infermieri stranieri
17/07/2006 - 20mila gli infermieri stranieri in Italia secondo un'indagine condotta dalla Società Italiana delle Migrazioni e Caritas/Migrantes.
Il sistema sanitario italiano è costituito da un numero elevato di medici a fronte di una inferiore presenza d'infermieri, dei queli circa 20 mila sono cittadini extracomunitari. Lo rileva un'indagine resa nota recentemente a Palermo nel corso di un incontro organizzato dalla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, che ha curato la ricerca insieme all'equipe del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes.
Il numero degli infermieri stranieri cresce costantemente, passando 2.612 nel 2002 a 6.730 nel 2005, cosi' ripartiti per continenti di provenienza: europei 69% (dei quali il 30% neo comunitari e la restante quota di paesi non appartenenti all'Ue), americani (12,5%, per la maggior parte provenienti dal Sud America), asiatici (12,2%), africani (6,6%) e immigrati dall'Oceania (0,4%). Tutte le provenienze sono aumentate numericamente e in particolare l'Europa (da 1.837 a 4.605 infermieri), mentre in termini percentuali gli europei sono stabili, gli africani in diminuzione e gli asiatici in aumento. Tra i paesi più rappresentati vanno annoverati la Romania, la Polonia, la Romania e la Bulgaria in Europa, il Perù, la Colombia, il Brasile in America Latina, la Tunisia in Africa, l'India in Asia. L'inserimento dall'estero ha riguardato anche il settore ospedaliero privato, dove nel 2001-2004 si sono inseriti 700 infermieri europei e 250 tunisini (dati Aiop).
Ma i laureati in scienze infermieristiche, sono pochi. Tra le cause ricordiamo innanzitutto "la sostituzione delle scuole regionali per infermieri professionali (gratuite) con i costosi corsi di laurea in scienze infermieristiche, l'inadeguatezza dello stipendio, il mancato riconoscimento del prestigio sociale e l'impegnativo percorso formativo richiesto.
Per quanto riguarda i medici stranieri in Italia sono 12.527 (dato del 2004). La metà dei medici stranieri registrati all'Ordine si concentra in 4 regioni: Lazio e Lombardia con poco piu' di 2.000 medici, seguite da Veneto ed Emilia Romagna con poco più di 1.200. Inoltre è da rilevare che un medico straniero su due proviene dall'Europa (47,8%), con una preponderanza di medici di origine comunitaria e neocomunitaria (30,6%).
L'invecchiamento della popolazione per effetto della riduzione della mortalità in età avanzata sta causando un forte aumento della popolazione anziana bisognosa di assistenza. Di qui la probabile ipotesi che aumentera' notevolmente anche la presenza di infermieri stranieri.
Da quanto detto, è necessario prendere coscienza dell'apporto che assicurano gli infermieri stranieri per il ristabilimento della nostra salute e anche a ripensare in maniera aperta il nostro sistema, nel quale gli immigrati stessi constituiscono un bene fondamentale.
Gli infermieri immigrati nella sanità italiana: un ulteriore apporto dopo l'assistenza nelle famiglie
Società italiana di Medicina delle Migrazioni "“ Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes.
Redazione Aspasia