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11/06/2008 - L'istituto di ricerca rileva che il numero effettivo di badanti che lavorano in Italia è nettamente superiore ai dati ufficiali.

Il lavoro delle badanti, le donne straniere che nelle nostre case si occupano di bambini, anziani e non autosufficienti, vale 10 miliardi di euro l'anno. Ma dal 2004 al 2007 si è registrato un calo drastico degli immigrati impegnati nei servizi alle famiglie, un -20,8%, "segno di un probabile ritorno al 'nero'". Lo stima il Censis che nei giorni scorsi ha presentato - nell'ambito del consueto mese dedicato al sociale - alcuni dati che interessano il welfare italiano. Un welfare che - dice - "è bloccato, spreca risorse e non risponde ai bisogni".

L'istituto di ricerca rileva che "il numero effettivo di badanti che lavorano in Italia è nettamente superiore ai dati ufficiali. Stime prudenziali consentono di fissare in 700-800 mila le persone che lavorano in famiglia e in 10 miliardi di euro il valore annuale della loro attività".

Rispetto ai 646 mila stranieri regolarizzati nel 2002, il Censis afferma che cinque anni dopo erano 505 mila coloro che avevano ancora un lavoro ed erano regolari. Pertanto nel giro di soli cinque anni 141mila lavoratori immigrati regolari sono 'spariti' nel nulla, o meglio, sono tornati nel 'sommerso' (nel 2002 avevano usufruito di due importanti provvedimenti di regolarizzazione). Il 60% si è trasferito in un'altra provincia di lavoro. Più di 88 mila si sono sposati. Per i ricercatori, questo è segno di una "grande vitalità, ma la riduzione del 22% di immigrati regolarizzati, certamente non usciti dall'Italia, indica che sono finiti nell'economia sommersa, a testimoniare la scarsa capacità del sistema sociale di includerli".

Articolo tratto da La Repubblica




Il sociale non presidiato
Un mese di sociale: gli snodi di un anno speciale. Rapporto Censis, giugno 2008.

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