Famiglie in crisi
15/05/2008 - Badanti senza permesso: sono 300 mila quelle che già lavorano nelle case. E che in mancanza del nulla osta dovranno lasciare l'Italia.
Il numero delle domande accettate è ancora molto basso, il ritardo nel fornire le risposte è ormai evidente. E così il rilascio dei permessi di soggiorno in base al «decreto flussi» del 2008 appare sempre più una lotteria. Anche perché, come ha confermato tre giorni fa il ministro dell'Interno Roberto Maroni, «non ci sarà alcuna sanatoria». Non c'è dunque speranza per oltre 500.000 stranieri (di cui 300 mila badanti) che avevano chiesto di poter lavorare nel nostro Paese, ma che resteranno fuori dalle quote fissate dal governo Prodi. E per quelle famiglie che a loro si sono affidate per occuparsi di bambini e anziani.
Il governo aveva annunciato che entro la fine di maggio tutti avrebbero avuto una risposta. E invece si scopre che in cinque mesi le domande esaminate sono meno di 50.000 e poco più della metà ha avuto esito positivo. Tanto è bastato per scatenare quello che è ormai noto come «panico da orario», la paura di aver spedito la domanda con troppi minuti di ritardo. La ricerca sui siti Internet che si sono specializzati nelle classifiche in base al minuto di arrivo, è spasmodica. E si mescola con il timore forte che i dati inseriti nel sistema del ministero dell'Interno possano servire all'identificazione dei clandestini. Perché ufficialmente chi chiede la «licenza» è all'estero e fa istanza per poter entrare nel nostro Paese. Però non è un mistero che la maggior parte di loro abbia da tempo varcato le frontiere confidando nella possibilità che alla fine sarebbe arrivata una sorta di regolarizzazione. Si tratta di persone che già lavorano e hanno una casa, ma che ufficialmente non esistono. E che adesso rischiano l'espulsione.
Articolo tratto da Corriere.it