Politica sociale
01/04/2008 - Comunità Europea: favorire natalità e immigrazione per cogliere la sfida legata ai cambiamenti e ai processi demografici.
I cambiamenti demografici nell'UE sono preoccupanti, ma non irreversibili. Il Parlamento chiede di promuovere la natalità con servizi alle famiglie e misure a favore della genitorialità e delle lavoratrici, incluse misure contro le discriminazioni delle madri. Occorre poi agevolare le carriere dei cinquantenni e il lavoro dopo l'età della pensione, ammodernando i regimi pensionistici, garantendo la solidarietà generazionale e pensioni decenti. E' poi necessaria una politica UE dell'immigrazione.
L'età media della popolazione europea potrebbe passare da 39 anni nel 2004 a 49 anni nel 2050. A quella data, infatti, il numero dei giovani di età compresa fra 0 e 14 anni passerà da 100 milioni (indice 1975) a 66 milioni, mentre il numero degli anziani di oltre 80 anni passerà dal 4,1% nel 2005 all'11,4%. La popolazione in età lavorativa scenderebbe a 268 milioni e la media europea del tasso di dipendenza anziani (il numero di persone con più di 65 anni diviso per il numero di persone fra i 14 e i 65 anni) passerebbe dal 25% del 2004 al 53% nel 2050. Nel frattempo l'importanza relativa della popolazione europea a livello mondiale passerebbe dal 15% del secolo scorso al 5% nel 2050.
Approvando la relazione di Franà§oise CASTEX (PSE, FR), il Parlamento prende nota «con preoccupazione» di queste proiezioni demografiche, ma sottolinea che queste «non sono previsioni irreversibili», bensì costituiscono dei «seri segnali d'allarme».
Segnali di cui tener conto «per preparare, sin d'ora, le risposte di domani, mantenere la competitività , un'economia sostenibile, la coesione sociale, la solidarietà tra le generazioni e il modello sociale europeo».
Favorire l'immigrazione
Il Parlamento rileva che il ricorso all'immigrazione «è, e continuerà ad essere», uno degli elementi della demografia dell'Unione europea e potrebbe fornire un apporto positivo dal punto di vista economico, sociale e culturale». Chiede pertanto alla Commissione, agli Stati membri e alle parti sociali «di sviluppare un approccio sereno e ragionato»
dell'immigrazione in modo da contrastare le opinioni e gli atteggiamenti xenofobi e razzisti e promuovere la completa ed effettiva integrazione dei migranti nella società . Per i deputati, soprattutto nelle regioni a forte emigrazione, l'integrazione dei migranti è «una misura politica strategicamente importante» per frenare l'impatto negativo del cambiamento demografico.
Sottolineano inoltre la necessità di definire le politiche in materia di immigrazione e di coordinarle fra gli Stati membri, garantendo agli immigrati parità di condizioni di vita e di lavoro. Nel chiedere alla Commissione di presentare nei tempi più brevi una strategia e misure specifiche per l'immigrazione economica, incoraggiano gli Stati membri a espandere le loro misure di integrazione a favore degli immigranti e permettere ai familiari di un lavoratore migrante di ottenere un permesso di soggiorno e, se necessario, un permesso di lavoro. Occorre inoltre garantire la loro sicurezza giuridica e sociale lottando risolutamente conto le organizzazioni clandestine e sanzionando i datori di lavoro che si avvalgono del lavoro illegale.
Articolo tratto da www.europarl.europa.eu