Regione Liguria
25/01/2008 - Misure per le pari opportunità : ridefinizione del piano territoriale degli orari per andare incontro alle esigenze delle donne.
Ridefinizione del piano territoriale degli orari per andare incontro alle esigenze delle donne, finanziamenti per la creazione delle banche del tempo in grado di favorire lo scambio di servizi di vicinato, introduzione dei patti territoriali di genere per fare accordi di lavoro e sui servizi sociali del territorio, introduzione degli assegni di servizio, una modalità di finanziamento dei servizi alla persona, introduzione delle sezioni di genere in tutti gli osservatori regionali per avere dati e informazioni dettagliate sulle questioni femminili, predisposizione di un bilancio di genere non solo in Regione, ma in tutti gli Enti locali liguri, adottare criteri di parità per le nomine di competenza regionale. Sono queste le novità più rilevanti introdotte dalla nuova legge regionale (approvata in Giunta il mese scorso) sulle Pari Opportunità su proposta dell'assessore, Maria Bianca Berruti. Una legge che si pone cioè l'obiettivo di superare la settorialità dei differenti interventi regionali per introdurre azioni in grado di ridurre la differenza esistente tra uomini e donne. A cominciare dalla media dei redditi netti da lavoro percepiti dagli uomini in Liguria che in base ai dati Istat 2007 ammonta a 18.552 euro all'anno a fronte di 13.539 euro annui per le donne. Una discrepanza che vale anche per i redditi da pensione, in base all'Istat un uomo percepisce infatti in media ogni anno in Liguria 11.548 euro a fronte degli 8.330 percepiti dalle donne. Ma la differenza di trattamento si vede da subito, appena dopo la laurea, perché a tre anni di distanza su 100 laureati maggiore è il numero delle donne che cerca ancora lavoro (9,40%) a fronte di un numero più limitato di uomini 5,40% (dati Istat 2004). E la conferma della discriminazione viene anche dalla percentuale di laureati che svolgono un lavoro continuativo entro i tre anni dopo la laurea il 63,30% sono uomini e solo il 53,20% sono donne. Inoltre in Liguria esistono altri elementi di debolezza del contesto, come la presenza di anziani che situa la Liguria al primo posto in Italia, con un indice di vecchiaia nel 2005 di 242,5 a fronte di un indice italiano di 137,8 e del Nord Ovest di 242,5. "Una straordinaria presenza di anziani che trova risposta, non tanto nei servizi socio-assistenziali, quanto nel lavoro di cura svolto dalla parte femminile delle famiglie".
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