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12/12/2007 - Donne e lavoro nero: un milione e mezzo di lavoratrici irregolari in Italia, pari al 57% del lavoro sommerso del settore.

Nell'universo del lavoro sommerso un lavoratore su due è donna, impegnata nel settore dei servizi, con un titolo di studio medio alto, che vive principalmente al Nord del Belpaese. Nel complesso sono un milione e 352mila le donne che lavorano in nero e rappresentano il 47,4% dell'occupazione irregolare. In Italia c'è una domanda strutturale e permanente di lavoro sommerso che rappresenta per le donne una sorta di "trappola del sommerso", nella quale è forte il rischio di restare invischiate. Il dato emerge dallo studio realizzato dall'Isfol dedicato a «Le donne nel lavoro sommerso», presentato a Roma dal presidente dell'Isfol Sergio Trevisanato. Le donne rappresentano il 57% dell'occupazione irregolare del settore dei servizi (un milione 147mila). Molto inferiore la quota di donne sommerse nell'industria (85mila) e nell'agricoltura (120mila).

Dalla ricerca emerge, insomma, che spesso il titolo di studio non costituisce uno strumento di salvaguardia rispetto all'accettazione di un lavoro in nero. Significativo il dato presentato: il 36% delle donne nel sommerso ha un diploma di scuola media superiore, il 13% ha nel casetto una laurea, l'8% una qualifica professionale. Il 31% ha la licenza media e solo il 6% quella elementare. Esattamente come per il lavoro regolare, poi, l'ingresso nel sommerso avviene nel 65% dei casi in modo informale, tramite relazioni personali e amicali. E non manca la rassegnazione, visto che le lavoratrici in nero considerano la loro condizione difficilmente mutabile. Spesso c'è alla base una necessità  di continuità  di reddito che il lavoro in nero garantisce e una scarsa fiducia nelle proprie capacità .

Paradossalmente, poi, il lavoro irregolare assume un carattere di stabilità , di sicurezza e di continuità  nel tempo rispetto a un lavoro regolare: per molte, il 67% delle intervistate, il lavoro sommerso non sembra, infatti, avere natura occasionale o essere di breve durata. Più per le straniere che per le italiane, visto che sono impegnate per lo più come colf e badanti con prospettive di maggior stabilità  rispetto alle italiane impegnate in altre attività . In generale il 50% del campione di mille donne intervistate, che attraversa il Belpaese da Nord a Sud, dichiara di avere un lavoro sommerso o irregolare da più di un anno, il 17% da un anno, il 16% da sei mesi.

Articolo tratto da Il Sole 24ore




Le donne nel lavoro sommerso
Seminario ISFOL - Istituto per lo sviluppo della Formazione professionale dei Lavoratori.





 


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