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DL Amato-Ferrero

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29/06/2007 - Il Cdm approva la riforma della Bossi-Fini. Ci saranno liste di collocamento, meno burocrazia, "corsie" per il lavoro qualificato.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di delega al governo per la riforma del testo unico sull'immigrazione firmato dal precedente esecutivo. Il ddl Amato-Ferrero, prevede una programmazione triennale dei flussi, anziché annuale come accadeva con la Bossi-Fini. Le quote d'ingresso degli stranieri, tuttavia, potranno subire "singoli provvedimenti di adeguamento" annuali. A definire le quote sarà  l'effettiva richiesta di lavoro, con uniche deleghe per colf a badanti, vale a dire per il "lavoro subordinato domestico" e la "assistenza alla persona".

La richiesta di lavoro sarà  gestita grazie all'utilizzo di banche di dati e liste specifiche, un meccanismo in cui resterà  anche la possibilità  della "chiamata per conoscenza diretta". I lavoratori disposti a venire in Italia potranno registrarsi in liste pubblicate su internet suddivise per singole nazionalità . Le candidature saranno poi organizzate in graduatorie basate sull'anzianità  di iscrizione, sulla conoscenza dell'italiano e sul possesso di titoli professionali.

I datori di lavoro alla ricerca di dipendenti potranno accedere autonomamente alle liste. Oppure saranno gli "sponsor", organismi istituzionali come Regioni, enti locali, associazioni professionali o sindacali, ad "adottarli", fornendo garanzie di carattere patrimoniale sul loro sostentamento e sul loro eventuale rimpatrio.

Il ddl punta a snellire la burocrazia nella gestione dei flussi. Per questo sono previste semplificazioni delle procedure per il rilascio del visto e dei moduli necessari alle amministrazioni coinvolte. Verrà  creata inoltre una corsia preferenziale per l'accesso di lavoratori qualificati nella pratica destinata a personale qualificato e ai "talenti" nei campi della ricerca e della scienza, della cultura e dell'arte, dell'imprenditoria, dello spettacolo e dello sport. Per questi lavoratori è prevista la concessione "veloce" di un permesso di soggiorno aperto della durata massima di cinque anni.

I permessi di soggiorno legati a lavori a tempo determinato saranno rilasciati per uno o due anni, a seconda se il contratto è di durata inferiore o superiore a 6 mesi. Per chi viene assunto con un contratto a tempo indeterminato, invece, avranno una durata di tre anni.

Redazione Aspasia




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