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Carta di soggiorno

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27/02/2007 - Ecco le novità . Una circolare spiega cosa cambia con l'introduzione del permesso per "soggiornanti di lungo periodo".

In una circolare inviata a tutte le Questure, il Viminale esamina tutte le novità  introdotte dal decreto dedicato agli immigrati di lungo corso entrato in vigore mercoledì scorso, facendo il punto sul nuovo "super permesso" che amplia i loro diritti. Può chiedere il permesso per "soggiornanti di lungo periodo" (slp) chi ha da almeno 5 anni un permesso di soggiorno valido rilasciato in un Paese Ue (sono esclusi i titolari di un permesso per formazione, studio, asilo, protezione sociale, turismo o affari) e percepisce un reddito non inferiore all'assegno sociale.

Nel calcolo dei 5 anni di residenza regolare, non incidono "le assenze inferiori a sei mesi consecutivi e non superiori a dieci mesi nel medesimo periodo". Inoltre, specifica la circolare, "è soppresso il requisito della titolarità  di un pds per un motivo che consenta un numero indeterminato di rinnovi,pertanto è sufficiente la titolarità , all'atto della richiesta di un permesso di soggiorno di lunga durata in corso di validità ". Il Viminale specifica che il decreto non si applica agli extraue 'lungo soggiornanti' nel Regno Unito, Irlanda e Danimarca. Rimangono fuori, per ora, anche gli immigrati che hanno maturato i 5 anni nei Paesi che sono entrati nell'Ue solo dal maggio 2004 (come la Polonia) o dallo scorso gennaio (Romania e Bulgaria), poiché "la qualifica di 'lungo soggiornante' si acquisisce a seguito di un soggiorno di anni cinque nel territorio di uno stato membro".

La richiesta del permesso slp (per ora si usano i moduli previsti per la carta di soggiorno) può essere presentata anche per i propri familiari, ma in questo caso, oltre a un reddito sufficiente a mantenerli, si dovrà  dimostrare l'idoneità  dell'alloggio in cui vivono. Verranno respinte le domande presentate da cittadini stranieri ritenuti pericolosi per l´ordine e la sicurezza pubblica. Il permesso slp è a tempo indeterminato e dà  la possibilità  di trasferirsi in un altro stato membro per lavorare, studiare o, a fronte di determinate garanzie, altri motivi. I titolari hanno inoltre diritto alle prestazioni di assistenza e previdenza sociale, alle erogazioni in materia sanitaria, scolastica e sociale e a servizi e beni a disposizione del pubblico come le case popolari. Tutte queste nuove condizioni si applicano anche a chi ha in tasca una "vecchia" carta di soggiorno.

Fonte: www.stranieriinitalia.it

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