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Regione Umbria

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14/12/2006 - Assistenti familiari: si č parlato in una audizione pubblica della necessita' di regolamentare il settore a livello regionale.

Il intero settore della assistenza domiciliare cresce sopratutto in Umbria, e continuerą  ad espandersi anche nei prossimi anni, perchč la popolazione non autosufficiente che anni fa era del 7,4% salirą  nel 2010 al 16,6%. Di questi problemi e della necessitą  di regolamentare il settore a livello regionale, si č parlato a palazzo Cesaroni sede del consiglio, in occasione l'audizione pubblica organizzata dalla Commissione affari sociali, presieduta da Gianluca Rossi, che ha discusso la proposta di legge "Interventi per il sostegno e la qualificazione dell'attivita' di assistenza familiare domiciliare" proposta dai consiglieri di maggioranza.

L'incontro con amministratori, sindacalisti, operatori del settore, ha evidenziato la condivisione sulle finalita' della proposta di legge regionale che in otto articoli, si propone di garantire le persone disabili e gli anziani non autosufficienti; di poter creare anche in questo settore, servizi di qualita'; di incentivare la permanenza del disabile nella propria abitazione; di realizzare un minimo di formazione professionale delle operatrici, anche sostenendo chi viene da paesi extracomunitari per operare in questi servizi domiciliari che da soli garantiscono il piu' altro inserimento lavorativo di immigrati.

Molte le proposte emerse: dalla ipotesi di coprire l'assistenza continuativa nell'arco delle 24 ore con almeno due operatori invece che uno soltanto. C'e' l'esigenza di regolamentare il fenomeno badanti regolari, coordinando le varie leggi che operano sul settore, dando certezze alle famiglie, alle stesse operatrici, fissando costi e regole sulle contribuzioni pubbliche, sul sostengo a favore delle persone non autosufficienti.

Articolo tratto da Asca

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