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Gran Bretagna

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29/08/2006 - Londra vuole rivedere la sua tradizionale politica "open door" di apertura ai lavoratori dell'est precedentemente attuata nel 2004.

La Gran Bretagna - insieme all'Irlanda e alla Svezia - � stata tra i primi paesi membri ad aprirsi ai lavoratori provenienti dall'est Europa dopo l'allargamento nel 2004. Tuttavia, i dati resi noti dall'Home Office, il ministero degli Interni britannico, hanno riacceso le polemiche sulla politica in materia di immigrazione adottata dal governo laburista; il partito conservatore ha accusato la maggioranza di aver sottostimato il fenomeno ed ha chiesto l'adozione di misure pi� restrittive.

Secondo le stime dell'Home Office negli ultimi due anni sarebbero infatti giunti in Gran Bretagna almeno 427.000 lavoratori immigrati, una cifra superiore alle previsioni del governo che nel 2004 ne aveva previsti tra i 5.000 e i 13.000. Le statistiche inoltre, tengono conto solo dei lavoratori ufficialmente registrati e non degli irregolari (circa 200.000), per un totale di oltre 600.000 lavoratori immigrati. Gli indicatori macroeconomici sembrano dare ragione al governo; nel 2005 la crescita del PIL � stata intorno al 2%, superiore alla media Ue, con un tasso di disoccupazione molto basso, del 4,7%. La maggior parte degli immigrati ha trovato lavoro come operaio nell'edilizia e in agricoltura, ma un numero sempre maggiore risulta impiegato nel settore dei servizi. Secondo le statistiche sarebbero pi� di 143.000 i lavoratori impiegati nel terziario, non solo come badanti (oltre 12.700) ma anche come autisti di autobus (6.500), dottori e infermieri (oltre 2.000) e dentisti (310).

Redazione Aspasia

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